Papa Francesco rivela la sua passione segreta: “Il mio sport preferito è la palla di stracci, un gioco di squadra e amicizia”
In un'esclusiva intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport il 2 gennaio 2021, Papa Francesco ha sorpreso tutti rivelando la sua passione segreta: la palla di stracci. Lungi dall'essere un semplice gioco infantile, per il Pontefice rappresenta un simbolo di semplicità, amicizia e spirito di squadra.
L'intervista integrale, che offre uno sguardo intimo sulla vita e i ricordi del Papa, è stata concessa a La Gazzetta dello Sport e ha permesso di scoprire aspetti inaspettati della sua personalità. Francesco ha raccontato dei suoi anni da bambino, quando adorava il calcio, ma ha anche confessato di aver giocato a palla di stracci.
La palla di stracci: un gioco che insegna valori
“Da piccolo mi piaceva il calcio, ma ho giocato anche a palla di stracci,” ha dichiarato Papa Francesco. “È un gioco semplice, che si può giocare ovunque, con chiunque. Non serve un campo da calcio, non servono attrezzi particolari. Serve solo una palla fatta con quello che si ha a disposizione, e tanta voglia di divertirsi insieme.”
Il Papa ha sottolineato come la palla di stracci sia un gioco che insegna importanti valori, come il rispetto per gli altri, la collaborazione e la capacità di superare le difficoltà insieme. “È un gioco di squadra,” ha spiegato, “dove tutti devono collaborare per raggiungere un obiettivo comune. E questo è un insegnamento prezioso per la vita.”
Un Papa vicino ai bambini
Questa rivelazione conferma l'immagine di un Papa vicino ai bambini, attento alle loro passioni e ai loro giochi. Francesco ha sempre dimostrato un grande affetto per i più piccoli, incoraggiandoli a coltivare la loro creatività e a giocare all'aria aperta.
L'intervista a La Gazzetta dello Sport è un'occasione per conoscere meglio Papa Francesco, al di là delle sue funzioni istituzionali. Un Papa che ama la semplicità, l'amicizia e lo sport, un Papa che ci ricorda l'importanza di non dimenticare mai i giochi della nostra infanzia.
L'intervista completa è disponibile sul sito di La Gazzetta dello Sport.
