Tavernelle dice NO alla cremazione: Proteste e raccolte firme contro l'impianto che minaccia salute e ambiente

Tavernelle in rivolta: la comunità si mobilita contro l'impianto di cremazione
Un'ondata di proteste sta travolgendo Tavernelle, in Puglia, dove i cittadini si oppongono fermamente alla costruzione di un nuovo impianto di cremazione. Il comitato locale, in prima linea nella battaglia, ha lanciato una raccolta firme per raccogliere il sostegno popolare e far sentire la propria voce alle autorità competenti.
Le preoccupazioni dei residenti sono molteplici e fondate. Al centro della polemica, il rischio di inquinamento atmosferico causato dalle emissioni dell'impianto. I cittadini temono che queste emissioni possano avere un impatto negativo sulla salute pubblica, soprattutto sui bambini e sugli anziani.
"Siamo profondamente preoccupati per la nostra salute e per quella delle future generazioni," dichiara Maria Rossi, portavoce del comitato. "Non possiamo accettare di vivere in un ambiente contaminato da sostanze nocive. Chiediamo una valutazione ambientale più approfondita e trasparente."
La critica principale riguarda l'analisi di impatto ambientale (AIA), ritenuta insufficiente e incompleta. Secondo i residenti, l'AIA non ha preso in considerazione tutti i possibili effetti negativi dell'impianto sull'ambiente circostante, inclusi l'impatto sulla qualità dell'aria, sull'acqua e sul suolo.
"L'AIA è stata fatta male, senza considerare adeguatamente le peculiarità del nostro territorio," afferma l'ingegnere ambientale Giovanni Bianchi, consulente del comitato. "Ci sono dei rischi concreti per la salute dei cittadini e per l'ecosistema locale che devono essere presi in seria considerazione."
Oltre alle preoccupazioni ambientali, i residenti denunciano anche la mancanza di dialogo e di coinvolgimento da parte delle autorità. Molti si sentono esclusi dalle decisioni che riguardano il loro futuro e il loro benessere.
"Ci siamo sentiti presi in giro," lamenta Antonio Greco, un altro residente. "Abbiamo cercato di far sentire la nostra voce, ma le nostre richieste sono state ignorate. Ci sentiamo abbandonati e traditi."
La raccolta firme, che ha già superato le 500 adesioni, è solo una delle iniziative che il comitato ha messo in atto per contrastare la costruzione dell'impianto. Sono in programma ulteriori manifestazioni e azioni di sensibilizzazione per informare la popolazione e raccogliere il massimo sostegno possibile.
Il futuro di Tavernelle è in bilico. La comunità si è compattata per difendere la propria casa, la propria salute e il proprio ambiente. La battaglia contro l'impianto di cremazione è diventata una questione di orgoglio e di identità per tutti i residenti.
Le autorità sono chiamate a prendere una decisione importante: ascoltare le voci dei cittadini e rivedere la valutazione ambientale, oppure ignorare le loro preoccupazioni e procedere con la costruzione dell'impianto, mettendo a rischio la salute e il futuro di un'intera comunità.