Videogiochi: quando il divertimento diventa un problema. Esperti avvertono sui rischi per lo sviluppo dei giovani

Il mondo dei videogiochi è diventato una parte integrante della vita di molti giovani, offrendo intrattenimento, socializzazione e persino opportunità di apprendimento. Tuttavia, l'uso eccessivo può nascondere insidie significative per lo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo. In un'intervista esclusiva per Fanpage.it, il pedagogista Daniele Novara e il formatore Simone Lanza analizzano a fondo questo fenomeno, evidenziando i rischi e fornendo consigli utili per genitori ed educatori.
L'attrazione dei videogiochi: un'analisi psicologica
I videogiochi offrono un mix di stimoli che possono risultare particolarmente attraenti per i giovani. La possibilità di raggiungere obiettivi, di competere, di interagire con altri giocatori e di immergersi in mondi virtuali crea un senso di gratificazione immediata e un forte coinvolgimento emotivo. Simone Lanza sottolinea come “i videogiochi siano progettati per essere coinvolgenti, sfruttando meccanismi psicologici che incentivano il giocatore a continuare a giocare”. Questo può portare a una dipendenza comportamentale, in cui il gioco diventa l'attività principale, a discapito di altre responsabilità e relazioni.
I rischi dell'abuso: isolamento, problemi di salute e difficoltà scolastiche
Daniele Novara evidenzia come l'abuso di videogiochi possa portare a un progressivo isolamento sociale. “I giovani che passano troppo tempo a giocare da soli tendono a rinunciare alle interazioni sociali reali, limitando le opportunità di sviluppare competenze relazionali importanti”. Oltre all'isolamento, l'eccessivo utilizzo dei videogiochi può avere conseguenze negative sulla salute fisica, come problemi alla vista, dolori muscolari e disturbi del sonno. Anche il rendimento scolastico può risentirne, a causa della mancanza di concentrazione e della diminuzione del tempo dedicato allo studio.
Quali sono i segnali d'allarme?
Come individuare un problema? Gli esperti suggeriscono di prestare attenzione a determinati segnali d'allarme, tra cui:
- Perdita di interesse per altre attività
- Irritabilità e ansia quando non si può giocare
- Difficoltà a controllare il tempo trascorso a giocare
- Rinuncia a impegni sociali e scolastici per giocare
- Mentire o nascondere il tempo trascorso a giocare
Cosa possono fare genitori ed educatori?
La prevenzione è la chiave. Daniele Novara consiglia ai genitori di stabilire regole chiare e coerenti sull'utilizzo dei videogiochi, incoraggiando i figli a dedicarsi ad altre attività, come sport, hobby e interazioni sociali. Simone Lanza suggerisce di promuovere un approccio equilibrato al gioco, scegliendo giochi adatti all'età e che favoriscano lo sviluppo di competenze utili. È importante, inoltre, creare un dialogo aperto con i giovani, ascoltando le loro motivazioni e preoccupazioni e offrendo un supporto adeguato. Infine, è fondamentale che genitori ed educatori siano consapevoli dei rischi legati all'abuso di videogiochi e siano in grado di riconoscere i segnali d'allarme, intervenendo tempestivamente per aiutare i giovani a ritrovare un equilibrio sano e costruttivo.
Intervista a cura di Fanpage.it